mercoledì 25 aprile 2012

Shipping is...good?

   Ah, le amicizie profonde negli anime/film/cartoni che magicamente diventano ship pressochè insopportabili <3
   Ah, le inimicizie profonde negli anime/film/cartoni che magicamente diventano ship pressochè insopportabili <3
   Ah, le non conoscenze negli anime/film/cartoni che magicamente diventano ship pressochè insopportabili <3
   Ah, ship su ship pressochè insopportabili.

Scusate, devo dirlo:
Io odio sti Ship spammati ad oltranza.
Lo facevo anche io, a volte, a 12 anni, da sola, in un diario che tenevo PER ME. 
Suona da odiatrice di fandomretarded accanita, ma cristo, quando è troppo è troppo. E mi sono rotta il cazzo di tollerare sempre come una babbuina e non poter dire anche io come la penso.
Se a me non piacciono gli ship, lo dico. Se mi si tartassa con gli ship (che poi il 90% degli ship sono coppie che proprio insieme a conti fatti non ci dicono un cazzo), permettetemi di incazzarmi.


Quindi fanculo al 90% degli ship, ma anche 99%, di quelli che vedo a giro.
S.


domenica 22 gennaio 2012

Internet

Io l'ho detto, chiuderanno tutti i siti, piano piano, retrocederemo allo stadio iniziale di creazione "dell'Internet"... gli unici siti che saranno disponibili saranno quelli pornografici. E la gente, per la totale disperazione, chatterà tramite webcam con le camwhores per motivi tutt'altro che erotici.                                                                                                                                                                 Già mi immagino la scena:
 
" Dai, parlami di più della fusione a freddo... "
" La fusione nucleare fredda, detta comunemente fusione fredda o fusione a freddo, oppure nella forma inglese di cold fusion (CF), low energy nuclear reactions (LENR, "reazioni nucleari a bassa energia"), o chemically assisted nuclear reactions (CANR, "reazioni nucleari assistite chimicamente"), è un nome generico attribuito a presunte reazioni di natura nucleare, che si produrrebbero a pressioni e a temperature molto minori di quelle necessarie per ottenere la fusione nucleare "calda" "
 
" OHHH SIII, COME GODO, RACCONTAMI DI PIU', DI PIU'.... Dai, parlami della guerra in Iran-Iraq... "
"La guerra Iran-Iraq, conosciuta anche come la guerra imposta (in farsi: جنگ تحمیلی, Jang-e-tahmīlī) in Iran e come la Qādisiyya di Saddam (قادسيّة صدّام, Qādisiyyat Saddām)[1] in Iraq, fu una guerra combattuta tra i due Paesi dal settembre 1980 all'agosto 1988. Ai tempi del conflitto era chiamata dagli storiografi Guerra del Golfo (Persico), notazione sopravvissuta fino all'invasione irachena del Kuwait (2 agosto 1990)."
 
"OHHHH VENGO"

...
Se pensi al tuo futuro, batti la testa al muro (cit.)
 
Siam messi male.
S

mercoledì 11 gennaio 2012

Ma un pò affanculo, no?

A volte ci penso. I pensieri, a volte, un pò affanculo, potrebbero andarci? Come si fa a smettere di pensare, ad avere meno pensieri in testa. Mi viene da vomitare fisicamente da quante idee schizzano veloci in testa e dal caos che regna nel mio cervello. Come se fossi in una stazione dove tutti i treni viggiano velocissimamente e non si fermano mai.
Ho la testa piena di cazzate che cercano di sovrastare con prepotenza le cose serie, perchè se mi fermassi davvero a pensare a cose importanti per la mia vita, aprirei la finestra di camera mia, prenderei la scala, la metterei sul balcone e mi lancerei dal gradino più alto.

Non c'è futuro, non c'è speranza. Per me intendo. Con questo modo di fare. Il mio nervosismo inizia a distruggere senza pietà la mia vita.
Meno male che una parte di me è ancora così infantile e cerca di non trascinare la serietà completamente giù nel baratro.

mercoledì 30 marzo 2011

Soddisfazione 0

Soddisfazione 0
Quanti di voi proveranno questa merdosissima sensazione? Molte, troppe persone. 
Quanti di voi si guardano intorno e vedono con angoscia che non hanno niente tra le mani, che non valgono niente, che NON sono niente. Crollano tanti anni di rassicurazioni, di sicurezze, tanti anni di fatica, durissima fatica nel riuscire a combinare qualcosa... anche solo una minuscola cosa che potesse essere soddisfacente. E si sono impegnati, e ci siamo impegnati, e vi siete impegnati. Per fare cosa poi? Per lasciare da parte i libri che leggevate per finire quel lavoro noioso, per smettere di suonare per mancanza di tempo e per non dipingere più perchè le persone non fanno altro che guardare i propri difetti e sputarteli addosso spacciando tutto per consiglio.
La minoranza alla fine si mette le mani nei capelli e grida BASTA, batte i pugni sul muro, allunga ancora le mani nella speranza di arraffare un futuro decente, uno qualsiasi. Non ce la fa, se è quello che la gente vuol sapere.
O perlomeno, la minoranza della minoranza si, riesce a sentirsi soddisfatto anche solo per un secondo ed è convinto che la sua vita in qualche modo andrà da qualche parte.

A volte mi sento come una cantante che non sa cantare. Una scrittrice che non scrive. Una modella di 1 metro  e 40. Una sarta che non sa che cosa sia un orlo.
Mi sento tutto e niente, in me sento letteralmente la mente viaggiare e saper fare le cose, ma i dolori arrivano, l'emicrania mi martella, la voglia di mettermi in gioco mi uccide e l'imbarazzo mi finisce del tutto. Poi vedo le persone intorno a me che sono capaci al contrario mio e ogni giorno il solo parlarci per me è mortale. Perchè forse sogno troppo, o troppo poco. Il punto è che ho i piedi per terra, ma allo stesso tempo volo in mezzo al cielo. Ma il fallimento di quella che sono la vedo ogni giorno allo specchio, quando salgo l'autobus, quando mangio, quando cammino, quando parlo. Vorrei solo che le persone che mi circondano abbandonassero la loro maschera, che cristo, ODIO QUELLE MASCHERE di circostanza, odio quella finzione cordiale che sembra mandare avanti le persone. Odio vedere che la reale me stessa viene scavalcata da finte ideologie prefissate nelle menti, odio vedere che persone che cercano di essere sè stesse vengano inchiodate ad una croce e lasciate a marcire per il resto dei loro giorni.
Vaffanculo.
Dio, ci stava tutto.

[OT]
Ho iniziato a rivedermi Into the Wild. così per farmi male. Mi è sempre piaciuto quel film nonostante c'è chi lo ritiene banale, stupido buonista da beat generation. Io non ho mai visto niente di stupido nè tanto meno banale il cercare di essere quello che la società non vuole che tu sia: libero. Da ogni vincolo. Nemmeno la natura vuole una cosa simile, nemmeno lei te lo permette. 
Come dice il mio ragazzo: è tremendamente ingenuo e carico di speranze illusorie.
Forse, alla fine, guardando il mondo che ci circonda non si può far altro che girare la testa, guardare il cielo e scostarsi da tutto ciò che ci appartiene.
Ha dannatamente ragione il mio ragazzo.
" Io non voglio cose ".
Neanche io le voglio. Ma nessuno può far niente se non dare cose su cose. 


E faccio anche ridere, che scrivo su una cazzo di sedia da 4 soldi che mi ha fatto venire un ernia, con tanto di riscaldamento rotto e pc scassato al 98%.
Dico dico, ma alla fine sono inchiodata qui. Il problema è che solo qui, in questo angolo dove nessuno viene io posso gettare tutte le maschere e poter parlare liberamente di quello che sento. Quindi saluti e vaffanculo, così per sfizio.
Saluti,
S.

domenica 13 marzo 2011

Piccola Stella

Premetto che questa storia non è farina del mio sacco. Mi sono permessa di prendere una storia di un ragazzo che come Nickname sul DA ha Zenox e di cambiarla, poichè mi aveva ispirata ma al tempo stesso sentivo che avevo da aggiungere qualcosa di più.  E' arrogante da parte mia lo so, ma sentivo che qualcosa doveva essere cambiato. Poi non so.


Una piccola stella solitaria nacque nel cielo due anni fa.
Questa era piccola e timida, luminosa quanto basta per essere vista appena dalla terra. Una stellina sola, senza nessun altro con cui poter parlare, condividere le proprie emozioni e i propri sogni.
Spesso si domandava come sarebbe stato vivere sulla terra, come sarebbe stato provare orgoglio, gioia, rabbia, malinconia...le sarebbe piaciuto vivere relazionandosi con gli altri...
Ma era sola. Ogni notte, quando la luna la cullava assieme alle altre stelle, lei piangeva e diceva: “ Come vorrei essere un umano... “
I giorni passavano, e la povera stella non trovava pace nel suo triste animo.
Passarono 21 anni, un istante per l'infinito universo.
Mentre la stella stava piangendo come ogni notte, il suo occhio timido cascò su un ragazzo, un ragazzo triste. Apparentemente sembrava che stesse pregando, con le mani giunte e lo sguardo verso il cielo. La stella provò ad aguzzare la vista, e vide che non stava pregando, bensì piangendo. Dalla sua rosea bocca uscivano straziate parole. Non aveva un futuro, non aveva una guida sicura, non aveva trovato persona che fosse sincera con lui.
La luce della piccola stella si fece sempre più luminosa, tanto che il volto del ragazzo s'illuminò di una luce calda e biancastra.
“ Che hai ragazzo? Perché stai piangendo triste nel cuore della notte?"
Il ragazzo sorpreso e confuso guardò la dolce stellina, le rispose:
"Sto piangendo perché ho il cuore a pezzi. Sono solo..non ho una persona al mio fianco. Ho sempre creduto che le persone attorno a me fossero gentili, fossero sincere. Ma mi sbagliavo...piango perché il mio animo è straziato dai mille tormenti della solitudine"
La stella si impietosì così tanto che ricamò con i suoi piccoli raggi una scala fatta di stelle, la lanciò e gli disse: " Oh, povero ragazzo, non tormentare la tua anima così...vieni qui da me, ti terrò compagnia e scaccerò con il mio calore il gelo nel tuo cuore".
Il ragazzo singhiozzando afferrò la scala e cominciò a salire in alto, sempre più in alto. Sembrava non finire mai, ma la stella con voce forte e sicura gli diceva di andare avanti. Mentre saliva il ragazzo aveva paura, guardava giù e notava che la distanza che aveva percorso era una distanza immensa. Aveva paura come mai aveva avuto in vita sua. Ma non si arrese, continuò a salire.
Quella stella con il suo sguardo gentile era la sua nuova compagna, e non poteva deluderla. Non voleva più sentire quel dolore al cuore. E così, dopo fatiche, incoraggiamenti e sudore il ragazzo raggiunse la stella.
Provò una bellissima sensazione, come se due calde braccia l'avessero stretto dolcemente. Era una sensazione di gioia mista a stanchezza. Vedendo quella stella così luminosa  e bella ritrovò immediatamente fiducia e voglia di vivere.
"Mi sento meglio, ti ringrazio. La tua luce vista da vicino è così bella...è un peccato che da lontano non si possa vedere così come la vedo io ora." la stella sorrise e la luce si fece un po' più rossa, forse per l'imbarazzo, rispose :” Vedi, spesso le persone tendono solo ad ammirare le stelle più vicine e non allungano il loro sguardo verso le altre...io sono semplicemente più lontana dalla vostra terra, tutto qui. Adesso tu stai vedendo la mia luce, mi sento speciale grazie alle tue parole..sono felice di averti incontrato... Sai? Prima mi sentivo sola, senza nessuno, ma adesso qui vicino a te la solitudine sembra solo un brutto ricordo.”
I due rimasero in silenzio a contemplare le meraviglie del cielo, quando il ragazzo incuriosito domandò alla stellina " Scusa, ma con tutta questa luce che emani non riesco a vederti bene...vorrei vedere il tuo volto almeno una volta, così da potermi perdere nei tuoi occhi...",
La stella non capendo il senso della domanda rispose con un semplice: "Certo, non c'è problema..." e per pochissimo tempo spense la sua luce, e il pallido volto venne illuminato dalla luna.
Il ragazzo con il cuore in mano si avvicinò e curiosamente guardò gli occhi della stella.
Quello che vide lo incantò: negli occhi della sua compagna vide una ragazza, una ragazza stupenda, con un sorriso gentile e uno sguardo affettuoso. Lui con le lacrime agli occhi sorrise :”  Ecco come sei veramente stella mia " E dette queste parole i raggi della sua compagna si trasformarono in gambe, mani, capelli.... La stella si trasformò come per magia nella stessa ragazza che lui aveva visto prima. Lei si guardò le mani, il suo desiderio di diventare un essere umano era diventato realtà grazie a  quel ragazzo dolce che le aveva fatto quella domanda così strana. Non poteva crederci, scoppiò in lacrime, abbracciò il compagno e lo baciò teneramente. Quel bacio fu più luminoso di tutte le stelle del firmamento. Persino il sole si girò incuriosito per capire da  dove venisse tutta quella meravigliosa luce.
Felici, i due ragazzi presero il volo. Non si sarebbero mai più lasciati, sarebbero rimasti insieme per sempre, volando in quel cielo carico di speranza, sogni e futuro.







S.


domenica 6 marzo 2011

E' divertente


È divertente guardare in faccia il passato a volte.
Potresti riscoprire una parte di te che hai sempre detestato, o una parte di te che hai sempre ammirato.
Ti ricordi quel giorno che tu tutto intrepido scrivevi sul diario gli avvenimenti della tua giornata?
Ti ricordi quando disegnavi come per immortalare per sempre l'emozione che stavi provando in quel momento?
Ti eri ripromesso che non ti saresti mai dimenticato dei tuoi ricordi.
Ma tu non sai che questa promessa è impossibile da mantenere: il tempo scorre inesorabile, 
il tempo fugge, non ti aspetta. Nuove emozioni ti distraggono e tu perdi il vero ricordo di un evento, di un'emozione. I tuoi ricordi si modificano, si alterano, e nemmeno tu ti ricordi esattamente l'avvenimento che ti fece provare quella sensazione. E' come se il ricordo  all'apparenza indelebile nella tua mente fosse appena stato ucciso. Lipperlì ti chiedi o ti domandi cosa veramente sia successo quel determinato giorno dello scorso anno; o magari anche di tre o quattro anni fa.
E allora tutto curioso ritorni a leggere quello che avevi scritto, vedere quello che avevi disegnato.
E come si vedono quelle parole, quella scrittura tanto differente dalla nostra, quel tratto così strano e poco sicuro... improvvisamente ritornano in mente quelle sensazioni, quelle emozioni che una volta abbiamo provato. 
Chi è quello stolto che diceva che le emozioni si provano solo una volta nella vita?
I sentimenti sono eterni.
L'amore è eterno nelle sue forme. Il sorriso è eterno nella sua forma. L'amicizia è eterna nelle sue forme. Tutti i sentimenti sono eterni nelle proprie forme.
Sono sicura che se un'emozione viene immortalata una volta, basta anche solo un piccolo ricordo di essa per scaturire il ricordo ben nitido dell'emozione che quel giorno ti ha spinto ad immortalare quel momento.
Osservi il tuo diario, sorridi.
Lacrime che nascono dagli occhi e che muoiono in un sorriso.





















S.

sabato 5 marzo 2011

Devastazione

Un corpo straziato, brandelli di carne sopra le mie mani sporche di sangue.
Ma io combatto.
Truppe che avanzano contro il mio esercito. 
Ma io non mi arrendo. Devo combattere.
La mia fine è vicina. Ma io non cado. Fiero alzo lo sguardo al cielo. 
Sto combattendo.
Sento urla e grida attorno a me, feriti … non riesco a distinguer nient’altro che desolazione …
Nessun riparo è sicuro … nessuna arma è quella vincente ….
Nessuna speranza aiuta il mio animo stanco … stanco di una guerra cominciata solo grazie a me stesso…
Cado, mi rialzo, non posso morire adesso … I miei pensieri, i miei compagni, sono morti tutti … come i miei parenti, i miei figli, mia moglie.
Uno sparo, il mio petto. Sangue. … il mio sangue …
Ho combattuto.
Ma adesso, vedo solo il Buio.
Apro gli occhi. La devastazione nella mia anima, ha ucciso in me i sentimenti che un tempo erano una parte costituente del mio Io. 
Non sono veramente morto …
Il mio animo è stato distrutto, è stato devastato dalla brama di potere, dal denaro... dalla corruzione. ù
Ho abbandonato tutto ciò che ero, per essere ciò che sono.
Una bestia mangiatrice di uomini.
Un pazzo al servizio di altri pazzi 
Questo mondo mi ha ucciso
E sono morto, Morto, Dentro.
Questa è la devastazione più grande.


S.

venerdì 4 marzo 2011

Painter's Room

C'era una volta un pittore. 
Il suo pennello e le sue tempere ad olio erano la sua unica famiglia, il suo unico conforto.
Il suo lavoro era impegnativo, richiedeva volontà, voglia e allenamento. 
Ogni giorno si allenava su quella bianca tela, spennellando ora sopra ora sotto, rifinendo un braccio e una gamba, ritoccando quel ramo venuto un pò più sbiadito degli altri. I giorni passavano e il pittore mostrava i suoi quadri, che nessuno veramente apprezzava. Tutti guardavano il dipinto, restavano meravigliati dalla bravura del pittore, ma poi se ne andavano con il volto pieno di pensieri, così come se ne erano arrivati prima della sua mostra.
Il pittore non riusciva mai ad esprimere i sentimenti che avrebbe voluto donare alle persone.
                  Giorno e notte si chiudeva nel suo studio, chiamava i modelli per farli posare, osservava i paesaggi da foto che aveva preso con se e dalle cartoline. Provava ad immaginare notte e giorno qualunque cosa potesse essere messa su tela.
                  Un giorno ad una sua mostra arrivò una ragazza.
         Questa ammirava silenziosa i quadri e non commentava niente di quello che vedeva.
Il pittore le si avvicinò : " Cosa ne pensa? " Lei non rispose niente, lo guardò silenziosamente.
Lui, che era curioso di sentire un parere da quella donna così angelicamente bella, chiese nuovamente: " Che ne pensa? " Lei allora si voltò e rispose: " Sento che manca qualcosa, qualcosa di molto importante. "
Il Pittore si stupì: " Cosa di preciso? Non capisco...io sono stato molto tempo a dipingere nel mio studio, sulle dieci, quindici ore, anche io ho notato che manca qualcosa a questi quadri...ho provato di tutto: ho visto tutte le enciclopedie, le illustrazioni fantastiche, ho chiamato modelli per i miei nudi. Ma non c'è niente che riesca a colmare il vuoto che è presente nei miei dipinti. "
                   La ragazza lo guardò, gli diede in mano una piccola busta e sorrise: " Vuoi dipingere il mondo stando chiuso in una stanza? " e se ne andò dopo aver donato qualche soldo al pittore. Lui rimase perplesso, vide che nella busta vi erano alcuni soldi e un piccolo foglietto ripiegato con cura.
Lo aprì.


" Vuoi stare veramente seduto in una sedia e dipingere un mondo che vedi solo attraverso i tuoi occhi?
Perchè non chiuderli, perchè non lasciare che siano le tue passioni a guidare il pennello insicuro?
Disegna ciò che le parole non sanno descrivere, disegna ciò che tu provi.
Non disegnare ciò che vedi. Nemmeno tu lo vuoi.
Adesso osservi il tramonto su lago. Tu dipingi l'anima di quei colori caldi e vivaci. Vedi il cielo, vedi il mare, i monti e i verdi prati? Vedi quanti colori risiedono in un piccolo filo d'erba e quanta vita c'è un mare che imponente batte sugli scogli?
                     Ecco, è questo quello che ho voluto insegnarti. Forse tutti lo danno per scontato. Forse tutti dicono che basta saper disegnare per poter essere ritenuti artisti. Che basti saper mettere bene assieme i colori, che le proporzioni siano giuste e il corpo bilanciato. Ma tu non essere come loro, perchè loro limitano se stessi. Non lasciarti più condizionare da quello che vuoi che la gente veda. Tu dipingi, dipingi e basta. Dipingi l'anima del mondo, non dipingere il suo guscio vuoto. Se sei un vero artista, allora libera il tuo cuore.
"

Il volto del pittore sorrise, un pò come se fosse stato preso in giro. Sul fondo del bigliettino c'era una firma molto rotondeggiante, ma anche
leggibile:
"Con Affetto,  Arte."
Pensò fosse uno scherzo, ma mise il foglietto in tasca, come fosse un piccolo tesoro.
                       Una volta chiusa la mostra uscì dal suo studio.
Aveva il cavalletto sulla schiena e i colori sotto braccio.
Felice, così si sentì quella sera.


Ma a voi cosa importa di questa storia, pensate?
Beh ... a volte non sempre la vita di una persona funge da esempio per gli altri...ma vi basti sapere che tutti noi siamo un pò come quel pittore.

Un saluto,


S.